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Archive for febbraio 2013

Poesia

 

invisibile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesia è canzone

se si è capaci d’intonarsi

a ritmo di abbandono

non evocato.

 

Poesia è esplorazione

di chi indossa

vestiti ignoti

anche se pensa

d’immaginare e conoscere

le pene,

ma in realtà non le afferra,

-non le vive.-

 

Poesia è respirare

l’acqua delle delusioni:

si affoga

tra intemperie di no

d’inverno o d’estate,

quando il freddo o il caldo

si lasciano sentire oltre le stagioni

imposte come condizioni

da accettare per forza.

 

Poesia è bora:

infrange le tue leggi

che ri/leggi

legandoti ad un filo d’ansia

che non controlli,

è come paura:

vorticoso t’inghiotte

senza speranza,

senzaottimismo

ma ti lascia gremita:

la tua forza

lascia spazio

ad una innalzata

sopravvivenza–inaspettata-

senza necessaria mèta da raccontare

al domani che già ti appartiene.

 

Poesia non è il nulla

che tanti non ri/conoscono

perché matematici

(e nei numeri freddezza

di spari che uccidono

matricole di cui sbarazzarsi)

Ma in uno spazio immenso

i numeri si disperdono

e si svestono,

smembrandosi,

raccontando la fine

d’una qualsiasi dignità

nata per diritto

di storica individualità.

Poesia lascia

l’impronta in una sosta

che si vuol ricordare

nell’ l’immensità d’un esporsi di/verso

è indefinibile “clik”

è numero che si ribella.

 

Poesia è scelta di parola.

Di coraggio.

Di derisione

per chi sente la necessità di sostare

in divieto d’espressione.

 

 

 

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